Gli effetti del trattamento con Coppettazione
La storia della coppettazione risale a migliaia di anni fa ed è una tecnica di terapia complementare, usata tradizionalmente come ausilio delle tecniche di massaggio.
Appartenente alla medicina tradizionale cinese (MTC), la coppettazione è stata integrata nelle tecniche olistiche e terapeutiche occidentali come trattamento dei più comuni disturbi muscolo-scheletrici.
La coppettazione è usata da tutte quelle figure che operano nel mantenimento del benessere della persona, sia in campo sanitario che non, a seconda però del tipo di tecnica con coppetta utilizzata.
Esistono infatti circa sette tipi di metodologie di coppettazione in Cina, anche se solitamente i professionisti utilizzano il potere del riscaldamento a fiamma per ottenere l’aspirazione e l’adesione della coppetta sulla cute. Vi è poi la coppettazione con sanguinamento o coppettazione bagnata (wet cupping – praticata solo ed esclusivamente dai professionisti sanitari) che prevede dapprima delle piccole incisioni della cute con relativo sanguinamento del punto terapeutico (agopuntura o taglio triangolare) e poi la successiva applicazione della coppetta sul punto ove, a suzione controllata, viene spostata seguendo precise direzioni sulla cute.
Possono essere usati altri metodi ancora come la coppettazione con erbe medicinali con coppe in bamboo o coppette con acqua calda.
L’efficacia della coppettazione è stata confermata da varie ricerche e dichiarata pratica terapeutica ufficiale negli ospedali di tutta la Cina. È stato vito che la coppettazione è risultata efficace in numerose malattie o sintomi tra cui: dolore, herpes zoster, tosse e asma, raffreddore, acne, orticaria, cervicalgia e lombalgia, mal di testa, lesione dei tessuti molli, artrite, sciatica e fibromialgia.
Fermo restando che tutti possono ricavare benefici dal trattamento con coppettazione, bisogna però prestare fortemente attenzione alle seguenti controindicazioni: tumori, abrasioni, rash cutanei, scottature, ematomi, lesioni muscolari, fratture osse e lussazioni, spasmi e convulsioni, trombosi, ulcerazioni cutanee, cicatrici fresce, fragilità capillare e varici, grvaidanza, diabete grave e neuropatie.
Cellulite e degenerazioni del tessuto sottocutaneo
La cellulite rappresenta una degenerazione del tessuto sottocutaneo, zona del corpo in cui le cellule adipose (adipociti) vengono a trovarsi in una quantità eccessiva di liquido. Questa situazione, a seconda della gravità, comporta dolore e fastidi al pannicolo adiposo sottocutaneo, dando luogo inoltre al tipo aspetto della belle a buccia d’arancia.
Ci sono tre stadi differenti di cellulite:
- Cellulite edematosa, è il primo stadio in cui cominciano a comparire i primi segni e la superficie cutanea inizia ad assumere il tipico aspetto a buccia d’arancia.
- Cellulite fibrosa, è lo stadio più avanzato in cui lo stato della superficie cutanea appare abbastanza degenerato quando si comprime manualmente la zona interessata.
- Cellulite sclerotica, è lo stadio più avanzato in cui la degenerazione è importante e alla compressione della zona interessata compare dolorabilità.
Solitamente le zone del corpo maggiormente interessate sono glutei, gambe, caviglie, spalle e braccia e i fattori che incidono fortemente sono la componente genetica, la sedentarietà, l’invecchiamento, lo squilibrio ormonale, la ritenzione idrica, l’utilizzo di alcuni tipi di farmaci e le cattive abitudini.
L’uso della coppettazione nel trattamento della cellulite svolge un ruolo sinergico assieme ai vari interventi indirizzati al miglioramento dello stile di vita della persona. La coppettazione favorisce la circolazione, il riassorbimento di liquidi e combatte le aderenze tissutali qualora ve ne fossero.
Cicatrici
Le cicatrici rappresentano la naturale guarigione di una ferita. Quanto più è profondo il tessuto cutaneo coinvolto, tanto più è visibile la cicatrice.
Le cicatrici possono essere ipertrofiche, cheloidee e atrofiche, mentre il processo di generazione prevede sostanzialmente tre fasi: infiammazione, proliferazione cellulare e rimodellamento della matrice.
Queste sono quindi delle formazioni cutanee permanenti, pertanto non esiste alcun trattamento che possa rimuoverle. È possibile pero trattarle al fine di farle risultare meno evidenti e prevenire o evitare aderenze tissutali che possano generare fastidi o modificazioni posturali negative e dei movimenti.
Ecco quindi che la coppettazione trova impiego anche nel trattamento delle cicatrici ipertrofiche e cheloidi che presentano aderenze e possono quindi causare dolore, limitazioni nello spostamento dei tessuti e in alcuni movimenti articolari.
Il dolore muscoloscheletrico
Il dolore muscolo scheletrico è un dolore che si presenta a livello delle strutture muscolari, ossee ed articolari. Può essere acuto quando causato da singoli episodi per lesioni, sforzi intensi o carichi di lavoro eccessivi e cronico, diffuso, che si manifesta in corso di malattie non soltanto reumatologiche e che può accompagnarsi a stanchezza, rigidità e malessere generalizzato.
La coppettazione viene comunemente utilizzata per trattare i più comuni disturbi muscoloscheletrici con un effetto antalgico, per favorire la circolazione dei fluidi e per il trattamento di possibili aderenze tissutali.
Il ruolo centrale della coppetta è quello di favorire la circolazione delle sostanze fondamentali (energia interna, sangue, linfa) ed espellere il fattore patogeno (vento, freddo, umidità).
Non meno importante è il loro utilizzo sui Trigger point, quali punti di dolorabilità localizzati nel muscolo e la cui palpazione evoca un dolore pungente e fastidioso.
Un vero e proprio nodo che il professionista arriva a sciogliere mediante la tecnica della digitopressione che può essere evocata attraverso l’applicazione mirata di una coppetta munita di puntale interno il quale preme sulla zona del trigger.
Fibromialgia
La fribromialgia è una sindrome caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità e che si presenta solitamente a livello di colonna vertebrale, spalle, braccia, bacino e anche.
Il dolore può essere di varie entità e spesso sono correlati anche disturbi dell’umore, del sonno e astenia.
Anche se è una sindrome difficile da inquadrare, curare e prevenire, la coppettazione può risultare utile e sinergica per il relativo trattamento grazie al suo effetto antalgico.
Performance fisico-atletica
La tecnica di coppettazione ha riscontrato effetti positivi anche in ambito sportivo.
È stato ipotizzato che l’effetto benefico della coppettazione sull’atleta è dovuto proprio all’azione meccanica della coppetta che sembrerebbe ridurre la produzione di edemi e microlesioni provocate da allenamenti intensi e promuovere il drenaggio linfatico favorendo la fase di recupero.
D’altra parte, poiché la coppettazione aumenta l’irrorazione sanguigna nella zona trattata, favorisce la mobilizzazione delle tossine e dei metaboliti.
Ovviamente l’azione più importante sullo sportivo è l’effetto antalgico, che avviene tramite un meccanismo neurale generato dalla stimolazione dei nervi di piccolo diametro a livello muscolare che inviano impulsi nervosi al midollo spinale e ai neuroni centrali corticali, bloccando così i messaggeri chimici del dolore. Si può comprendere quindi l’importanza della coppettazione nel trattamento di contratture e crampi e per migliorare la mobilità articolare.
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(Riferimenti: Barni L, Corsi F, Falcone A, Giacobone M, Livi S, Russo L, Smiraglia S. “COPPETTAZIONER: Medicine Complementari per la Salute e la Performance”, edit. Giacomo Catalani – Collana Manuali ATS, Febbraio 2017)